7 Settembre 2024

Intorno al Parco morente dell’Arcipelago de La Maddalena si aggirano corvi e cornacchie in attesa! Il poltronificio maddalenino fa gola a tanti: chi ambisce ai posti di vertice, chi al gruzzolo che l’ente porta in dote, chi alla liberalizzazione definitiva di ingressi, attracchi, e altri lacci e lacciuoli che il Parco dovrebbe fa rispettare. E’ l’agonia di un Ente nato da un’idea di grande valore: salvaguardare aree sensibili e ricche di biodiversità dai desideri predatori di chi auspica un futuro di cemento e infrastrutture devastanti. All’alba della nascita delle aree protette, grazie alla legge 394, molti Parchi hanno decollato, nelle mani di personalità competenti e motivate. Sto parlando di persone della qualità di Fulvio Pratesi, Franco Bonanini, Maurilio Cipparone, Franca Olmi, Ignazio Camarda. Era il tempo della qualità e dell’esperienza, unito al desiderio della politica di “fare bene”, di dare il meglio di sé. Ma cosa è successo da allora? La politica, quella del bene comune, dell’abbattimento dei privilegi di chi può pagare, del diritto di tutti i cittadini a custodire e tutelare i propri territori, è rotolata verso un baratro di cattiva gestione, di personaggi e partiti all’arrembaggio di posti di vertice e di poltrone appetibili. Abbandonata la mission degli albori, gli enti parco sono diventati delle mostruosità amministrative guidate (nella maggior parte dei casi) da politici “trombati”, da  imprenditori arrembanti, al peggio da prestanome di chi comanda ma vuole rimanere nell’ombra. Da qui, al fallimento, è un attimo! Questa è la condizione del Parco dell’Arcipelago de La Maddalena oggi. Un Ente sul quale gli appetiti di chi voleva “ridimensionarne” gli obiettivi e gli scopi lo hanno affossato. Oggi è il turno della destra che governa la nazione e che vuole accaparrarsi il bottino del “morente”. Ma c’è anche oggi, al governo della regione Sardegna, una classe politica, a partire dalla presidente Todde, dal Pd di Giuseppe Meloni, dai rappresentanti in giunta di ASV e Progressisti, che è in grado di assumersi la battaglia per ribaltare questa situazione degradata e incancrenita e riprendere il filo della buona politica e della qualità degli interventi sui territori. E soprattutto ha i mezzi per contrapporre, alla inadeguatezza e inettitudine della destra, un surplus di competenza, esperienza e qualità politico-amministrativa in grado di risollevare le sorti di questa meravigliosa Regione. Forza, avanti tutta!

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